24 aprile 2014
''Siamo di fronte al paradosso tutto italiano per il quale allo Stato conviene di più trasgredire le regole europee sui pagamenti che violare il patto di stabilità interno'', sottolinea il Presidente dei costruttori facendo riferimento alle sanzioni che nel caso di sforamento del patto di stabilità da parte dei sindaci sono più severe di quelle previste dalla direttiva Ue sui pagamenti nei confronti dello Stato italiano.
''Il problema dei mancati pagamenti della Pa si risolve solo ed esclusivamente pagando tutte le imprese, nessuno escluso.'' E' il commento del Presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, sulle ipotesi circolate in questi giorni di una doppia corsia per lo smaltimento dei debiti della Pa, che vedrebbe rallentati i pagamenti per lavori pubblici rispetto agli altri debiti della Pubblica amministrazione.
''È indispensabile che il Governo trovi una soluzione, continua Buzzetti, non solo per pagare i debiti di parte corrente ma anche tutti i debiti di parte capitale, attraverso un consistente allentamento del Patto di stabilità interno. Non possiamo più accettare rinvii sull'allentamento del Patto che blocca ancora oggi 6 miliardi di euro già disponibili nelle casse degli enti locali.''
L'Ance definisce l'attuale sistema del Patto di stabilità in contrasto con la direttiva europea sui pagamenti. ''Viviamo il paradosso secondo cui per un ente locale è più conveniente non pagare un'impresa : così si scaricano sulle spalle delle imprese le inefficienze della Pa dovute soprattutto a un meccanismo contabile perverso''.
Senza contare poi al ritorno economico che i pagamenti all'edilizia producono. ''Pagare i debiti arretrati con le imprese di costruzione'', conclude Buzzetti, ''non è solo una scelta di giustizia ma èsoprattutto un'opportunità di rilancio dell'economia: con gli arretrati ricevuti dalla Pa nel 2013 le imprese di costruzioni sono quelle che hanno investito di più, il 4,6%, due volte in più di molti altri settori industriali.''