Abusi edilizi: in arrivo nuovi fondi per le demolizioni


01 settembre 2020
La Legge di bilancio per il 2018 (Legge 205/2017) ha istituito nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un fondo finalizzato all'erogazione di contributi ai Comuni per integrare le risorse necessarie agli interventi di demolizione delle opere abusive, con una dotazione di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 (Art. 1, comma 26).

È stato ora pubblicato (Gazzetta Ufficiale n. 206 del 19/08/2020) il Decreto 23 giugno 2020 con cui il Ministero delle Infrastrutture ha definito i criteri di utilizzazione e riparto di queste risorse destinate ai Comuni, soggetti cui spetta, in virtù della competenza primaria in materia urbanistico-edilizia, eseguire le demolizioni degli immobili abusivi ai sensi degli articoli 27 e seguenti del Dpr 380/2001 ''Testo Unico Edilizia''.

Il finanziamento statale - che sarà pari al 50% del costo totale dell'intervento, risultante dal quadro tecnico-economico - dovrà essere utilizzato prioritariamente per la demolizione di abusi riguardanti edifici o ampliamenti edilizi con volumetrie pari o superiori a 450 m³ insistenti su aree demaniali, a rischio idrogeologico, sismico, soggette a vincolo culturale o paesaggistico o ricadenti in aree di interesse comunitario della ''Rete natura 2000'' (art. 2).

Sotto il profilo procedurale, i Comuni dovranno presentare le domande attraverso l'apposito sistema informatico reso disponibile sul sito del MIT e, successivamente all'assegnazione dei fondi, provvederanno all'affidamento dei lavori di demolizione e alla stipula del contratto (artt. 3 e 6).

Il monitoraggio sull'utilizzo dei fondi e l'esecuzione delle demolizioni è effettuato attraverso la Banca dati nazionale sull'abusivismo edilizio, istituita presso il MIT sempre dalla Legge di bilancio 2018, a cui i Comuni devono trasmettere tutte le informazioni relative agli illeciti accertati e ai provvedimenti emessi (art. 8).

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