Piano città, metà degli investimenti attivabili entro il 2013


30 novembre 2012

Edilizia. I progetti inviati dai Comuni sono 430 e valgono un investimento globale di 18,5 miliardi: già reperiti otto miliardi, il resto è da trovare
Al Piano città servono 10,4 miliardi
Il 50% degli interventi è attivabile entro fine 2013 - Oltre la metà delle proposte da Sud e isole
I progetti inviati dai Comuni per il Piano città sono 430 e valgono un investimento complessivo di 18,5 miliardi: sono già coperti con risorse per circa 8 miliardi mentre bisogna trovare altri 10,4 miliardi, tra risorse pubbliche e private. La quota maggiore viene ovviamente richiesta al Piano città che però al momento può contare soltanto su un fondo di 224 milioni.
Il 50% degli investimenti sono attivabili entro la fine del 2013. È uno dei dati più importanti, visto che l'immediata cantierabilità è uno dei criteri prioritari per l'assegnazione dei fondi ma soprattutto perchè il rilancio dell'edilizia tramite i progetti urbani era l'obiettivo del Governo quando scrisse l'articolo 12 del Dl 83/2012.
Le elaborazioni sui progetti (che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare) vengono dall'Anci, a cui spettava questo ruolo di 'classificazione', e le ha girate al Ministero nei giorni scorsi. I 430 Comuni che si sono fatti avanti sono solo il 5% del totale, ma rappresentano 22 milioni di cittadini, più di un terzo della popolazione italiana. Il 55% delle proposte arrivano da Sud e Isole, il 75% da Comuni con meno di 50mila abitanti, anche se in termini di investimento si concentrano per due terzi nei Comuni oltre 50mila abitanti.
Sia l'Anci che il ministero delle Infrastrutture (Mit), co-promotori dell'iniziativa, sono convinti di poter trovare le risorse mancanti (la quota pubblica dei 10,3 miliardi) non solo nei pochi denari messi direttamente a disposizione dal Dl Sviluppo (224 milioni), ma soprattutto in altri programmi nazionali quali i fondi ex Fas (potrebbero venire 900 milioni, stima l'Anci), i programmi europei Fesr (2,6 miliardi, Anci), le risorse del ministero dell'Ambiente (300 milioni), il fondo Fia per il social housing (1,2 miliardi) il fondo Kyoto (400 milioni), altri piani europei come Jessica (310 mln) e il Poin Attrattori (500 mln). Un veicolo apposito già esiste, la Cabina di regia, creato dal Dl 83: è un tavolo istituzionale fra 11 ministeri interessati, i Comuni, le Regioni, Agenzia del Demanio e Cassa Depositi e prestiti, a cui spetta assegnare i 224 milioni ma anche verificare la possibilità di far convergere sui progetti altre risorse gestite da ciascuno dei componenti della Cabina.
Non ci vorrà molto per capire se l'operazione funzionerà: il presidente della Cabina Domenico Crocco (Mit) ha annunciato nei giorni scorsi l'obiettivo di esaminare i progetti e assegnare i fondi entro la fine dell'anno.
Nelle 430 proposte ci sono tutte le 15 città metropolitane, su cui si concentra il 20% dell'investimento previsto. Progetti vengono inoltre da 92 Comuni con oltre 50mila abitanti, per 8,3 miliardi di investimento, per cui le due categorie insieme totalizzano il 64,4% degli investimenti previsti.
All'interno delle risorse da reperire, i 10,4 miliardi, ci sono tre categorie, che l'Anci purtroppo non quantifica: richieste dirette al Piano città, altri fondi pubblici, investimenti privati previsti (opere urbane in project financing, quota privata del social housing, edilizia privata).
Solo il 58% degli investimenti proposti (10,9 miliardi su 18,5) prevede l'avvio dei cantieri entro il 2013, e se la Cabina di regia dovesse concentrarsi solo su questi le risorse da reperire scenderebbero a 5,8 miliardi.